Segnalazioni

"In ospedale è ormai una guerra tra poveri. Ma il problema non sono medici e infermieri..."

Pubblichiamo di seguito la segnalazione di un cittadino che ha toccato con mano la situazione in cui versa il Pronto soccorso dell'ospedale di Caserta.

"Un plauso concreto all'inefficienza della sanità di Caserta. Pronto soccorso ospedale di Caserta Sant'Anna e San Sebastiano, giovedì 7 luglio del 2022 ore 11.15. Io e altri, loro malgrado, mendichi di salute, eravamo là, nella dignitosa sala d’attesa del pronto soccorso.

Noi schierati al fianco, mai contro, il personale tutto: infermieri, dottori, tecnici, addetti all'ordine, e quanti altri. E luglio è caldo, l’ambiente è caratterizzato dalla sofferenza dei pazienti, dalle angosce dei parenti, e dallo sguardo smarrito di qualche bambino. Chi è intimamente portato alla contestazione e alla critica, quale che sia, potrebbe iniziare a eccepire e nutrire dubbi su com’è stata concepita l’accettazione e il Triage.

Sei davanti a una vetrata, peraltro dotata di un buon impianto audio, a motivare tu, o, un tuo familiare, le motivazioni della tua presenza, in barba ad ogni rispetto per la privacy. Attenzione, pur non augurandolo, se dovessi vivere questo momento, sappi che quanto avrai comunicato, inciderà in maniera decisiva sulla tua permanenza in ospedale, perché ciò che dirai sarà vagliato, e sarebbe bello capire da chi, da colui che attribuirà con quale priorità accederai alle cure. Sopo questo adempimento solo un conciso: “Resti in attesa la chiameranno i medici”.

Da questo momento in poi se sei paziente o familiare dello stesso, resterai in un limbo e non saprai più nulla del tuo prossimo e immediato futuro. Il paziente tollera, non sta bene e non ha neanche la forza per ribellarsi ma i suoi familiari qualche energia ce l'hanno. Inizia un turbinio perverso: auto civili che scarrozzano pazienti, ambulanze che e depositano il loro carico di sofferenza. Il Triage deve, giustamente, rivedere le priorità, gli umori per le attese iniziano ad incidere pesantemente sull'equilibrio di gente provata, pazienti sofferenti, e parenti imbestialiti.

Basta poco, pochissimo, per originare un contrasto vigoroso tra chi in qualche modo rappresenta l'azienda sanitaria e chi ne usufruisce. No! non voglio analizzare il mio caso, che è riuscito a vivere tutti i disservizi immaginabili, io non voglio evidenziare che sofferente e con patologie significative oltre la vetrata amplificata, non ho incontrato un medico e che nessuno abbia raccolto l’anamnesi. Poi qualcuno finalmente fa un prelievo per le emogas; analisi alle ore 13, per poi rifarne uno per le analisi di routine alle 20. Neanche segnalare, che essendo cardiopatico con (ahimè) due infarti e tre bypass, l'elettrocardiogramma mi viene fatto solo alle 20.

E’iniziata una “guerra” tra poveri, pazienti, parenti, personale della struttura; iniziano scontri ai limiti di una convivenza civile. Ebbene ritenendo indiscussa, la professionalità del personale tutto del presidio ospedaliero, le doti umane, nonché, la grande disponibilità verso i sofferenti, mi chiedo se il lavoro di un così congestionato pronto soccorso evidenzia non altro che una mancanza di personale abnorme, condizione inequivocabile, avendola toccata con mano. Perché dobbiamo lottare tra noi e non contro chi questo stato dei fatti l’ha determinato e forse anche protetto? Pare quasi un messaggio subliminale, come per dire: andate tutti verso la sanità privata. Perché parlavo di ossimoro per un plauso all'inefficienza, perché anche nel disagio più totale gli uomini della struttura sanitaria dell'ospedale di Caserta del pronto soccorso fanno e danno il massimo".


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