Economia

Affitti, nel casertano boom di richieste per i monolocali. Ecco i canoni in centro e periferia

Si registra un aumento del 5,8% per le case piccole. Prezzi più alti nel Capoluogo. Mondragone la città dove si risparmia di più

i dati sul mercato immobiliare

In provincia di Caserta c’è la corsa all’affitto del monolocale con un aumento del + 5,8%; per i bilocali la richiesta è del 2,5%; per i trilocali +2,1%.

Il Capoluogo si attesta come la città più cara per gli affitti con una base di 250 euro per un monolocale in una zona semi centrale fino a 600 euro per un trilocale nelle zone periferiche residenziali quali Puccianiello, San Leucio, Sala, Briano, zona ospedaliera. Al secondo posto Aversa con una richiesta minima per un monolocale di 250 euro anche qui in zona semi centrale fino a 550 euro per un trilocale.

Trilocali ‘di lusso’ anche a Teverola con una richiesta minima di 600 euro. Nelle altre città della provincia casertana gli affitti variano da 200 euro per un monolocale a 450 euro per un trilocale. La città più economica è quella di Mondragone con affitti che vanno da 150 euro per un monolocale a 300 euro per un trilocale.

“Dopo il calo importante dei valori registrato nel 2020 a causa della diminuita domanda e aumentata offerta scaturite dalla pandemia, – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – continua l’andamento positivo iniziato nel 2015. Il mercato lamenta una preoccupante carenza di immobili dovuta al fatto che molti di essi sono stati affittati con contratti di lungo periodo durante la pandemia. Numerosi proprietari preferiscono gli short rent temendo un’eventuale morosità degli inquilini. Desiderano anche assicurarsi la possibilità di rientrare in possesso dell’immobile. A contribuire al rialzo dei valori anche l’inflazione e l’aumento della domanda alimentata da chi ha difficoltà di accesso al credito”. Secondo il dato nazionale, i canoni di locazione sono in aumento in tutte le grandi città dove si ricorre maggiormente agli affitti brevi.

Nel primo semestre del 2023 il 70,1% ha cercato casa in affitto come scelta abitativa, con una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era pari al 71,2%. In questa categoria rientrano coloro che non riescono ad acquistare o volutamente scelgono l’affitto. Aumentano i contratti stipulati da chi cerca per motivi di studio che passano da 3,8% a 5%, sostanzialmente stabili quelli stipulati per motivi di lavoro (da 25% a 24,9%) Nella prima parte del 2023 si sono stipulati prevalentemente contratti con le fasce più giovani di età, comprese tra 18 e 34 anni (45,5%), in leggero aumento rispetto al 44,3% dell’anno scorso. I dati sui contratti stipulati nella prima parte del 2023 segnalano un aumento di quelli a canone transitorio che ora si attestano intorno al 25,4% (da 20,7% di un anno fa). Tiene ancora il canone concordato ma occorre capire quanto ancora potrà essere appetibile alla luce dell’aumento della domanda che trascina al rialzo i canoni sul libero mercato.


Si parla di