Cronaca

Spaccio di droga del clan Muzzoni, le intercettazioni entrano nel processo

Il collegio ha ascoltato il consulente nominato dal partenopeo sull'attivitá svolta

Le intercettazioni entrano nel processo per lo spaccio di droga del clan dei Muzzoni che si sta celebrando dinanzi alla prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Francesco Ciocia con a latere Marzia Pellegrino e Eugenio Polcari. Il collegio ha ascoltato il consulente nominato dal gip partenopeo sull'attivitá svolta rinviando l'udienza al mese di maggio per risentire il perito sul materiale captato e per l'escussione dell'ufficiale dell'Arma che si occupò delle intercettazioni.

Sono finiti sotto processo Giuseppe Di Lorenzo, 36enne nipote del boss Gaetano Di Lorenzo del clan dei Muzzoni di Sessa Aurunca e Giovanni Bevilacqua, 28enne di Mondragone. Entrambi sono stati destinatari nel dicembre 2022 di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Gabriella Lagozzo del tribunale di Napoli su richiesta della Dda per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti nel comune di Sessa Aurunca e limitrofi insieme ad altri esponenti del clan dei Muzzoni quali il genero del boss Ernesto Simeone, Carlo D'Angelo, Luca D'Angelo, Oreste Lagnese, Giada Di Tora - che hanno scelto il rito abbreviato. Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma della compagnia di Sessa Aurunca, gli indagati avrebbero gestito, in regime quasi di monopolio, la vendita di stupefacenti, che avveniva prevalentemente nei vicoli di Sessa Aurunca. Grazie ai vincoli di parentela con esponenti di primo piano del gruppo dei 'Muzzoni', infatti, non solo avrebbero impedito ad altri gruppi di introdursi nel mercato della droga ma anche costretto, a suon di minacce, alcuni assuntori a rifornirsi da loro in via esclusiva. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Luigi Mordacchini, Camillo Irace, Raffaele Ciccaglione.


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