Cronaca

Il procuratore Bruni: "Un pool di magistrati per contrastare la droga in carcere"

La decisione dopo l'ennesimo blitz nell'istituto penitenziario. Renzulli: "Mentalità criminale da estirpare"

Un momento della conferenza stampa

"Siamo di fronte a una patologica, inquietante normalità". Sono le dichiarazioni del procuratore capo Pierpaolo Bruni della Procura di Santa Maria Capua Vetere a margine della conferenza stampa sull'operazione dei carabinieri della compagnia di Capua che ha portato allo smantellamento di una fiorente piazza di spaccio nel carcere di Carinola. 

"Siamo alle solite - ha dichiarato Bruni - droga e cellulari in carcere e va lanciato un monito perchè ancora una volta il luogo che dovrebbe servire alla rieducazione dei detenuti non solo non fornisce alcuna educazione ma nel quale si verifica una reiterata violazione della legge. Ciò che è davvero preoccupante è che il carcere possa diventare luogo elettivo che faciliti le alleanze criminali, si acquisiscono informazioni che provengono dall'esterno e all'esterno vengono portate notizie".

Un focus quello della Procura sammaritana sul carcere che ha portato all'istituzione di un 'Gruppo Carceri', un pool di 5 magistrati che si occuperà in modo specifico di tutte le condotte di reato che avvengono in carcere. "E' necessario affrontare il problema in modo sistematico e per quanto incisiva, la nostra attività, è ancora residuale. Occorre quindi predisporre dei sistemi per evitare le comunicazioni e in questo è fondamentale la sinergia con gli istituti penitenziari. Il rischio concreto è che il carcere diventi un luogo dove tutto avvenga senza impunità" ha concluso il procuratore capo sammaritano.

"Ciò è spia di una scarsa volontà rieducativa, chi è abituato a delinquere all'esterno lo fa anche all'interno - ha ammesso il procuratore aggiunto Renzulli - anche se viene sequestrato un cellulare o droga, troveranno un modo per ottenerne ancora. E' questa ideologia di impunità che va estirpata".


Si parla di