Cronaca

Salgono a 7 gli indagati per la morte di Giuseppe: "Macchinario non conforme a requisiti sicurezza"

Si allarga l'inchiesta sulla tragedia alla 'Laminazione Sottile'. Il giudice conferma il sequestro dell'apparecchiatura per evitare rischi per i lavoratori

La vittima Giuseppe Borrelli

Salgono a 7 gli indagati per la morte di Giuseppe Borrelli, l'operaio di Volla deceduto in seguito a un tragico incidente sul lavoro avvenuto martedì sera alla "Laminazione Sottile" di San Marco Evangelista. Il macchinario in cui ha perso la vita sarebbe sprovvisto dei requisiti di sicurezza: il giudice dispone il sequestro. 

Gli indagati

Sono queste le ultime novità sulla tragedia sul lavoro avvenuta all'interno dell'impianto di viale Carlo III. I pubblici ministeri Paola Forno e Luisa Turco della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno iscritto nel registro degli indagati: Paolo Ruffato, 52enne di Milano; Massimo Moschini, 70 anni di Napoli; Luca Moschini, 64 anni di Napoli; Pietro Moschini, 58 anni di Napoli; Giuseppe De Simone, 50 anni di Castellammare di Stabia; Oreste Martellossi, 52enne di Palmanova; Emilio Menicucci, 61 anni di Torino. Nella giornata di oggi, 15 marzo, è previsto il conferimento dell'incarico per l'autopsia al medico legale Edoardo Mazzini, che la sera della tragedia ha effettuato un sopralluogo nell'area della fabbrica dove è avvenuto il decesso del giovane operaio.

Sequestrato il macchinario: "Non conforme ai requisiti di sicurezza"

Intanto il gip, Maria Pasqualina Gaudiano, ha convalidato il sequestro disposto d'urgenza dalla Procura del macchinario in cui Giuseppe è rimasto incastrato perdendo la vita, schiacciato tra i rulli. Si tratta di un'apparecchiatura che si trova nel reparto finitura e che sarebbe risultata "sprovvista di sistemi di sicurezza atti ad impedire il contatto con organi in movimento", si legge negli atti. Insomma, la macchina in cui è morto Giuseppe, per la Procura, non sarebbe "conforme ai necessari requisiti di sicurezza" previsti dalla legge. Per questo, per evitare ulteriori rischi per i lavoratori, il gip ha convalidato il sequestro disposto d'urgenza dall'organo inquirente.

Uil: "Considerare queste morti come omicidi"

Ieri la protesta di lavoratori e sindacati all'esterno dei cancelli della "Laminazione Sottile". Ha dichiarato il coordinatore provinciale Uil Caserta, Pietro Pettrone: "Per fermare questa strage è necessario considerare omicidi le morti sul lavoro e istituire una procura speciale per il tema della sicurezza. Servono Ispettori e serve vietare appalti e subappalti che annullano la responsabilità. Altro aspetto fondamentale per tutelare le lavoratrici e i lavoratori è quello della formazione".

Fim: "Queste morti non sono una fatalità"

"Non si può perdere la vita a 25 anni mentre si lavora. E' inaccettabile, esprimiamo tutta la nostra vicinanza al dolore della famiglia. Questo ennesimo incidente mortale ci lascia tutti costernati e affranti perché nonostante leggi e contratti indichino in modo puntuale cosa è giusto fare per preservare la salute e la vita dei lavoratori, non riescono ad arrestare questo dramma delle morti e incidenti sul lavoro. Serve lo sforzo di tutti per instaurare una cultura diffusa della sicurezza". Così Giovanna Petrasso, reggente della Fim Cisl Campania, che aggiunge: "Auspichiamo che le autorità competenti facciano velocemente chiarezza su quanto accaduto, queste morti non sono delle tragiche fatalità ma conseguenze di un sistema profondamente sbagliato che antepone il profitto al valore della vita. Non si può morire di lavoro, in un paese civile non possono e non devono bastare gli appelli e le frasi di circostanza, ci vogliono misure atte a ridare dignità al lavoro. Come Fim - ancora Petrasso - ribadiamo con insistenza l'investimento di risorse per rafforzare e migliorare il sistema di prevenzione, in modo da garantire la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Come Fim Campania e Fim Nazionale ribadiamo l'urgenza di un tavolo di confronto con il Governo per rafforzare ulteriormente le misure di controllo e soprattutto è necessario che istituti come Inail agiscano sulle aziende che devono smettere di considerare la sicurezza come un costo ma un investimento".


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