Cronaca

Detenuto nasconde cellulare nell'ano: la madre finisce agli arresti

Il dispositivo consegnato durante un colloquio in carcere. Incastrati dalle telecamere

Il cellulare scoperto con una radiografia

Avrebbe dato un cellulare al figlio detenuto in carcere. Per questo Teresa Rea, 80 anni di Caserta, è finita agli arresti domiciliari. Gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato le hanno notificato il provvedimento emesso nei suoi confronti dal gip del tribunale di Napoli Gabriella Logozzo. 

I fatti risalgono allo scorso 9 novembre. Nella sala colloqui 17 del carcere di Poggioreale ci sono Antonio Corvino, 47 anni, e sua madre 80enne. Poco dopo l'inizio del colloquio, Corvino - noto con l'alias di Culacchiotto - prende qualcosa dalle mani della madre e la nasconde nei pantaloni. 

La scena viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza del carcere che vengono visionate dagli agenti della polizia penitenziaria. Il giorno successivo si procede ad una perquisizione personale che dà, però, esito negativo. Dai successivi accertamenti, effettuati con una radiografia, emerge che Corvino ha un cellulare occultato nell'ano, precisamente nell'ampolla rettale. Trasferito in ospedale il cellulare viene espulso. 

Per il gip, sussistono le esigenze cautelari nei confronti della madre, assistita dall'avvocato Nello Sgambato, che avrebbe introdotto il dispositivo con lo scopo di 'aggirare' le regole della detenzione che vietano l'utilizzo di strumenti idonei alla comunicazione con l'esterno. Corvino, invece, risulta indagato a piede libero essendo già detenuto per altro con fine pena fissato nel 2033. 


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