Attualità

Bonifiche ambientali e partecipazione dal basso: incontro con Sergio Costa

Sergio Costa, all’epoca della firma della “Carta di Carditello”, aveva annunciato che si dava inizio ad un nuovo percorso, nato dalla collaborazione tra le istituzioni e la cittadinanza attiva sul territorio, per il recupero delle aree colpite dall’abbandono di rifiuti e dai roghi. L’accordo fu siglato, all’epoca, insieme con il Prefetto di Napoli dell’epoca, Marco Valentini, anche nella qualità di Coordinatore delle Prefetture campane, con l’Incaricato del Ministro dell’Interno per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania Filippo Romano, con la Fondazione senza scopo di lucro “Real sito di Carditello” e l’Associazione “Stop Biocidio” e prevedeva l’istituzione di un Osservatorio ambientale della Terra dei fuochi presso la fondazione del Real Sito di Carditello, oltre alla promozione di iniziative di partecipazione attiva e di informazione dei cittadini sulla tutela dell’ambiente e dei beni comuni nell’area della ‘Terra dei Fuochi’.

Nella serata di sabato 26 novembre, a Marcianise, durante l’evento dal titolo “Bonifiche Ambientali e partecipazione dal basso, la “Carta di Carditello”: una esperienza nuova!” tenutosi presso il Palazzo della Cultura, la partecipazione attiva dei cittadina c’è stata e l’On.le Costa, insieme all’Ing. Francesco Girardi, Amministratore Unico ASA Tivoli, è tornato sull’argomento ed è intervenuto di nuovo riguardo la partecipazione della cittadinanza nella tutela ambientale, ricordando che durante le investigazioni notava che esisteva una distanza tra istituzioni e cittadini, la quale poteva essere una mancanza anche rilevante per la risoluzione di casi di reati ambientali: per questi motivi, sul territorio, per una prevenzione degli illeciti che riguardano la violazione di norme poste a tutela dell’ambiente, i cittadini devono interagire con le Istituzioni, proprio con l’istituzione di un Osservatorio così come avvenuto con la “Carta di Carditello”, in modo da diminuire quella distanza e capire insieme le possibili soluzioni, con entusiasmo e anche con un forte senso di responsabilità. Inoltre, ha focalizzato il discorso sul “Fattore di pressione ambientale”, non presente ancora in Italia come riferimento obbligatorio per costruire ad es. un inceneritore in un dato luogo: questo fattore indica il livello massimo di costruzione di impianti inquinanti affinchè non incidano sulla vita dei cittadini e del territorio; nonché ha analizzato il fattore dell’analisi delle sostanze all’origine, attraverso i “nasometri”, così da valutare la qualità dell’aria e le attività industriali/impiantistiche che vengono svolte. Con questi tre fattori, ogni impianto diventerebbe trasparente, con una rintracciabilità e una qualità della vita migliore. Il Vice-Presidente Costa ha ribadito che gli impianti si possono realizzare, ma tenendo in considerazione la qualità della vita in un dato territorio: ponendo come punti fermi questi tre fattori si può iniziare un percorso di trasparenza e tutela per tutti. 


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