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Sandokan pentito, le associazioni: "Riveli segreti e connessioni con politici e imprenditori"

Libera e Legambiente commentano la decisione del boss dei Casalesi di collaborare con la giustizia

La decisione del boss dei Casalesi Schiavone di parlare con i giudici è “un segnale positivo nella lotta alla criminalità organizzata, non solo di quella casertana, ma in tutto lo Stivale". A parlare, commentando la notizia, è il referente campano di Libera Mariano De Palma.

"Il clan dei Casalesi - dice - ha avuto legami politici ed imprenditoriali chiari in diversi territori. Una metastasi che, grazie al lavoro delle forze dell'ordine, è stata arrestata. L'auspicio è che questo pentimento sia utile a far luce proprio sulle quelle connessioni, oltre che sui tanti crimini dei quali il clan dei Casalesi si è macchiato negli anni. Lo strumento del pentimento, quando reale, è un fatto assai importante, soprattutto ai fini giudiziari e di contrasto alla camorra, perchè è grazie ai pentiti che possiamo scoprire fatti che altrimenti non sarebbero mai venuti a galla.

“La collaborazione di Francesco Schiavone 'Sandokan' è una buona notizia ma è ancora più importante che riveli i tanti segreti, i protagonisti e le cause di tanto dolore, violenza e morte che hanno condannato la popolazione della 'Terra dei Fuochi' in provincia di Napoli e Caserta a vivere in una territorio martoriato da rifiuti illegali e da cemento criminale". Commentano Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e regionale campano di Legambiente. "Lui – aggiungono - è a conoscenza delle verità sul patto tra politica, imprenditoria e criminalità non solo in Campania, un patto su cui sin dai primi anni '90 le ecomafie hanno prosperato, diffuse come un virus spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale, economica e organizzata in un triangolo perfetto”.


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