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La vertenza Nuroll finisce in parlamento: Sinistra italiana presenta interrogazione

La richiesta a Urso e Calderone per evitare la bomba sociale: "Terra di Lavoro non è un supermercato del capitale"

La Nuroll di Pignataro Maggiore

La vertenza della Nuroll di Pignataro Maggiore, dove 76 dipendenti rischiano il posto di lavoro, finisce in parlamento.

Il deputato Franco Mari di Sinistra Italiana, infatti, ha presentato una interrogazione al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e alla ministra del Lavoro Marina Calderone, per conoscere quali misure intendano attuare per fronteggiare la crisi industriale aperta dalla proprietà turca ed evitare la bomba sociale che innescherebbe la chiusura dello stabilimento di Pignataro Maggiore.

Sinistra Italiana, si legge in una nota della federazione casertana, "è determinata a monitorare la vicenda della Nuroll e dispiegherà ogni azione necessaria per garantire l'apertura del tavolo di crisi e salvaguardare i 76 lavoratori e lavoratrici dello stabilimento di Pignataro Maggiore, ad oggi in cassa integrazione. Restiamo in attesa della risposta dei ministri interpellati e invitiamo tutte le parti sociali ad essere presenti al presidio del 1 marzo convocato dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali davanti allo stabilimento".

La Nuroll produce in provincia di Caserta dal 1988. Già dopo l'acquisizione da parte del gruppo turco Polinas, nel 2011, ci fu un esubero di lavoratori per la decisione della proprietà di aprire un altro stabilimento in Turchia, con costi di produzione più bassi, e il personale subì un taglio del 30%. "Non consentiremo che la storia si ripeta. Terra di Lavoro non è il supermercato del capitale", concludono da Si.


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